Ciao,
Ieri ho
avuto una giornata pesantissima, iniziata presto in quanto mi si era bloccata
la tapparella a metà e sono stato svegliato dalla luce mattutina. A parte
questa disavventura, ieri pomeriggio sono stato a vedere la mostra di Andy
Wahrol, a Palazzo Reale a Milano (per chi non fosse ancora andato, affrettatevi
perché termina il 9 marzo, ed è assolutamente da vedere se siete appassionati
di Arte Pop). Le opere fanno parte di una collezione privata e sono alcune tra
le sue più famose. Purtroppo non ho potuto fare foto perché era vietato, ma la
sola visione ti imprime nella testa tutti i dipinti.
Ho
scoperto le varie fasi storiche dell'artista, e mi ci sono rispecchiato in
certi versi; nella mostra erano esposte tutte le opere fondamentali tra cui la
Marylin (alla quale, un'artista amica di Andy ha sparato), il Mao e Flowers.
L’artista incarna a figura dell'uomo americano, nonostante fosse immigrato, attaccato
al denaro, alla precisione e alla scansione della giornata.
Uno dei
quadri che non avevo mai visto prima è "L'ultima cena" in bianco e
nero, facente parte dell'ultima mostra realizzata dall'artista prima di morire:
il dipinto è grandissimo e occupava una stanza enorme; dei personaggi erano
rappresentate solo le sagome in nero. Ogni sua opera caratterizza a pieno le
varie fasi di Wahrol: per esempio in un certo periodo dipinge personaggi
avvolti dalla drammaticità, come Marylin dopo la sua morte, Elvis Priesley, in
modo tale da renderli immortali sulla tela. Ritrae personaggi importanti storici come la Gioconda, non tanto per la loro iconografia storica, ma per il
fatto che fossero delle celebrità del mondo della storia dell’architettura.
Dopo la mostra siamo corsi in Brera, a mangiare al Nabucco, ristorante storico di Milano. Come tradizione, in quanto amante dei risotti, e abbastanza bravo a cucinarli, ogni qual volta vada in un posto diverso, li provo per cercarne uno ancora meglio, ma questo non è stato il caso. Il servizio, invece, è stato eccellente, come una volta, quando il cameriere veniva al tavolo e ti enunciava il menu; il piatto migliore è stata la tagliata del Nebraska con patate del contadino. Come del resto la zona, anche il ristorante era pieno di turisti.
Al ritorno abbiamo camminato. Adoro camminare per Milano, perchè scopri sempre luoghi, edifici nuovi, e diversi punti di vista interessanti.
Oggi partiamo per Israele! Domani vi farò il resoconto, day by day.
Matteo