venerdì 30 gennaio 2015

ERASMUS #3

Hola a todo el mundo!
Tornando alla storia della ricerca della casa, i giorni successivi erano sabato e domenica, e allora non sapevamo ancora che non si sarebbe stato nessuno. Tutti sono fuori per il fine settimana, o staccano i telefoni, dedicandosi alla siesta nei vari luoghi della città.

La città pullula di turisti, di studenti alla ricerca di un piso in cui abitare, di artisti di strada che si cimentano come cantanti e di ballerine di flamenco lungo l'Avenida de la Costituciòn.

Senza alcuna casa da vedere ci dividiamo, gli altri in centro, io a Triana, il vero quartiere sivigliano, alla ricerca di un centro Apple per capire come mai il mio computer non funzionasse più: una settimana dopo scoprirò che il mio sistema operativo non era compatibile con la fibra ottica. Dopo giri a caso per la città ci rincontriamo per mangiare tapas insieme.

Un aspetto bello di Siviglia sono le sue tapas: per tapas gli spagnoli intendono un piatto di porzioni contenute (in realtà qui sono piatti normali) servito freddo o caldo, ad un prezzo molto basso.
Ovviamente siamo entrati subito nel mood ispanico pranzando e cenando a orari improponibili: il primo tra le 15 e le 16, il secondo tra le 21 e le 23.

Subito dopo prendiamo le nostre valige e attraversiamo tutta la città verso casa di Fra.

Alla sera partecipiamo ai primi Botellòn: ci si riunisce in una piazza, o comunque all'aria aperta, e si consumano bevande di ogni tipo, con lo scopo di stare assieme. Qua a Siviglia si fanno all'Alameda di Hercules, a Porta Jerez o nelle principali piazze. Sono tipici e molto belli, soprattutto la soddisfazione di un architetto che vede utilizzati i suoi tanto progettati spazi esterni.

Tapas

Post Botellòn




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